Utilizziamo materiali innovativi, convenienti. Con essi vengono risparmiati denaro ed energia.
La fibra di canapa utilizzata per l’isolamento degli edifici assicura ottimi risultati in termini di efficienza e sostenibilità e riduce i consumi degli impianti di climatizzazione.
L'Enea nell’ambito del progetto EFFEDIL, ha realizzato e testato pareti “imbottite “ di canapa e i risultati dei test dimostrano che l’utilizzo di questo materiale, soprattutto nelle aree del Mediterraneo a clima caldo temperato assicura, rispetto ai comuni minerali, un miglioramento delle prestazioni energetiche dell'edificio, oltre a una bassa conducibilità termica e a una maggiore traspirazione e resistenza ai batteri. Un’altra caratteristica è la buona permeabilità al vapore acqueo, permettendo così di evitare la formazione di condensa.
I dati su l'impatto all'ambiente e sulle emissioni sono particolarmente interessanti considerando che, come ormai noto, i consumi energetici nelle abitazioni in Italia sono responsabili del 45% delle emissioni di CO2, e quindi
lo studio ha dimostrato che la canapa migliora l’isolamento termico del laterizio, “diminuendo di circa il 30% il flusso termico, cioè la quantità di calore che passa attraverso un materiale in un dato momento, e diminuendo del 20% la trasmissione termica, vale a dire la facilità con cui un materiale si lascia attraversare dal calore. Inoltre la canapa ha una buona permeabilità al vapore acqueo, permettendo così di evitare la formazione di condensa”.
I test realizzati evidenziano inoltre le benefiche proprietà della canapa su l'ambiente per la biodiversità poiché favorisce l’impollinazione delle piante e per l’agricoltura, le particolari radici riescono infatti a penetrare in profondità, “areando” naturalmente il suolo e “assorbendo” le sostanze inquinanti nelle aree di bonifica.
In Italia la coltivazione della canapa è in forte espansione, in Puglia che è la regione con la maggior produzione, si sta sviluppando un modello di economia circolare a filiera corta, che prevede il raddoppio della coltivazione e la realizzazione di un impianto di trasformazione con una capacità di circa 5 mila tonnellate l’anno.
La fibra di legno in ambienti con alti tassi di umidità tende a marcire, al contrario con aria secca, come in alta montagna, resiste meglio nel tempo.
Ad esempio una scandola per tetti, di quelle “spaccate a mano” viene utilizzato legno di larice dei boschi delle Dolomiti. Si tratta di uno dei legnami più duri e ricchi di resina, messo a lavorare sopra i 1.000,00 Ml. di altitudine, dove l’aria è molto secca. In queste condizioni riesce a durare anche 150 anni. La stessa scandola a quote più basse dura solo 40- 50 anni.
La presenza abbondante di resina nel legno di larice, lo rende poco attaccabile da insetti e muffe, non come l’abete morbido sminuzzato che pesa solo 160 kg a mc. con pochissima resina.
È stato osservato di come animali come, ad esempio, le formiche, “vadano a nozze” nella fibra di legno. Al contrario la in pannello Canaton in canapa è quasi eterno, inattaccabile da insetti e roditori.
Il pannello in fibra di legno, una volta bagnato si gonfia, fa fatica ad asciugarsi.
Il pannello Canton in canapa, se si bagna, non si gonfia e rimane sempre dalla forma, anche dopo 1.000 cicli di imbibizione.
La fibra di legno, per effetto dell’umidità e dell’acqua si gonfia e rimane deformata.
Si tratta di una caratteristica critica per l’uso in cantiere o per lo stoccaggio in deposito : su un isolamento a cappotto, la deformazione del pannello in fibra di legno a seguito di imbibizione, creerà forzatamente crepe e difetti alla finitura esterna con gravi oneri economici di rifacimento.
Infine, la fibra di legno NON è ecologica, perché la sua produzione richiede l’utilizzo di grandi quantità di energia, al contrario del pannello Canaton in canapa.